15enne presa a pugni in strada da un uomo a Torino perché «vestita da maschio»

Risale allo scorso ottobre, ma è emerso alla cronaca nelle ultime ore grazie a un’intervista di Pressenza, l’ultimo di una lunga serie di episodi di omofobia a Torino. Protagonista, suo malgrado, di questa storia è Lisa (nome di fantasia), una studentessa quindicenne che ha subito un’aggressione di stampo lesbofobico in pieno centro per via del suo abbigliamento.

Lisa è lesbica e veste con quelli che convenzionalmente sono ritenuti abiti maschili, prediligendo un look hip hop che siamo abituati vedere ai suoi coetanei dei sesso maschile. Una scelta anticonvenzionale ma ovviamente lecita, in quanto esprime la sua personalità e la sua identità. Non deve essere stato dello stesso parere un uomo che, vedendola in strada, ha pensato di scagliarsi contro di lei.



In una delle tante mattine che Lisa arriva in metro alla fermata di Porta Nuova per prendere un bus che la porta a scuola, è stata inseguita da un uomo che l’ha afferrata per un braccio e le ha urlato a pochi centimetri dal viso che era «vestita da maschio», per poi sferrarle un pugno in un occhio, che ancora oggi ha i segni di quella violenza. L’adolescente a quel punto ha visto tutto nero e si è ripiegata su se stessa, ma l’uomo ha continuato a darle dei pugni.

Fortunatamente, Lisa pratica boxe ed è riuscita a difendersi sferrando a sua volta un pugno, che ha steso l’uomo, e si è messa poi a correre via da quell’incubo. «Non sono più tornata a Porta Nuova da quel giorno», racconta la giovane ragazza.

 

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