Francesca Pascale apre un’associazione LGBT e va all’attacco dei sovranisti

L’irrefrenabile fidanzata di Berlusconi non usa mezzi termini: «Odio il sovranismo e i paletti»

Francesca Pascale, fidanzata (ma in crisi) con Silvio Berlusconi, si lascia andare in un’intervista al Fatto Quotidiano, con affermazioni che potrebbero provocare non pochi malumori all’interno del centrodestra o, nel “peggiore” dei casi, alla sua relazione.

Qualche giorno fa la showgirl napoletana aveva aperto il proprio account Instagram e lo aveva inaugurato con ben due post dedicati alle famiglie arcobaleno. Ed è proprio su questo tema che si incentra la sua intervista, nella quale annuncia di aver fondato un’associazione per i diritti delle persone LGBT dal nome “I colori della Libertà”. Una libertà che ricorda, almeno nel nome, quella dell’ex partito di Berlusconi, che nelle recenti elezioni regionali in Umbria si è alleato coi sovranisti Salvini e Meloni.

La Pascale ha confidato che le «fa paura vedere che l’asse della coalizione si stia spostando verso destra, a discapito dei moderati» e che «nel 2019 ci sia ancora da combattere per affermare i diritti e le libertà di ciascuno, compresa quella di vivere senza pregiudizi il proprio orientamento sessuale».

La fidanzata di Berlusconi precisa inoltre che le sta stretta l’etichetta di eterosessuale. «Non ho mai usato paletti per definirmi – ha affermato la Pascale – non ho mai detto né di essere eterosessuale né gay. Nelle amicizie come nell’amore non seguo stereotipi. Dieci anni fa mi sono innamorata di un uomo straordinario, domani chissà». Ed è anche per questo motivo che ha deciso di aprire l’associazione: «Combattere a favore dei diritti Lgbt va a tutela anche della mia persona: e se domani io scegliessi di vivere in una famiglia arcobaleno? Perché dovrei vivere in uno Stato che mi odia a prescindere?».

Francesca Pascale non ha dubbi: «Le famiglie arcobaleno, come quelle tradizionali, affrontano tutti i problemi che la vita riserva, ma in più devono sopportare il pregiudizio». Riuscirà ad allontanare Berlusconi dalla pericolosa alleanza con la destra sovranista o quest’intervista segnerà l’uscita – in grande stile – dalla sua relazione?

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