Sono evidentemente nati per stare insieme, così senza quel sentimento sconosciuto della vergogna, Simone Pillon raggiunge a Verona gli “amici” di CasaPound nel corso di “Direzione Rivoluzione”, la festa nazionale del partito di matrice neofascista.
Sebbene durante l’ultima campagna elettorale Matteo Salvini abbia preso – almeno con le parole – le distanze dal fascismo, la vicinanza dalla Lega a CasaPound è sempre più evidente. Ricordiamo tutti la polemica scatenata quando l’editore Altaforte – casa editrice vicina al partito di estrema destra – si presentò al Salone del Libro di Torino portando il libro intitolato “Io sono Matteo Salvini”.
Passa per lo stesso editore anche la partecipazione del senatore Pillon alla festa nazionale di Casapound; il leghista ha infatti presentato il libro “L’era delle streghe”, il cui è autore Francesco Borgonovo (vicedirettore de La Verità) mentre l’editore è, appunto Altaforte.
Ad accomunare Pillon a CasaPound non vi sono solo i contenuti del libro antifemminista, ma anche l’ossessione per il “gender” e la lotta contro i diritti delle famiglie arcobaleno. «L’aria che tira è pessima – ha dichiarato Pillon durante l’incontro – L’attuale ministro della famiglia, Elena Bonetti, ancora non si è espressa, ma se ricordiamo che è l’autrice della Carta del Coraggio, un documento con cui gli scout cattolici italiani nel 2014 hanno chiesto alla Chiesa di prendere sostanzialmente le distanze del Family Day e di aprire invece alle unioni gay e ad altro evidentemente contrario alla famiglia, già sappiamo come la pensa». Il senatore si dice allarmato anche della presenza del pentastellato Vincenzo Spadafora al governo: «è stato collocato in un ministero sensibile dal punto di vista della famiglia come quello dello Sport e dei Giovani».
La preoccupazione principale di Pillon è che passi una legge sull’omotransfobia, che punirebbe in modo più duro chi commette reati basati sull’odio verso le persone LGBT. Per chi basa la propria propagnada sull’odio verso le minoranze ed è stato già condannato per diffamazione sarebbe effettivamente una cattiva notizia.
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