Un fatto che è emerso alla cronaca nera oggi è quello di Elisa Pomarelli, la 28enne donna piacentina uccisa dal 45enne Massimo Sebastiani, colui che la vittima considerava un amico ma si è rivelato uno spasimante incapace di ricevere un rifiuto.
L’assassino è stato trovato e arrestato dai carabinieri oggi, dopo essere scomparso lo scorso 25 agosto assieme alla vittima (che era stata già ammazzata e il suo corpo occultato). Interrogato dal comandante Michele Piras e della pm Ornella Chicca della procura di Piacenza, Sebastiani ha confessato che era innamorato e ossessionato dalla donna.
Il gesto di colui che alcuni quotidiani hanno avuto il coraggio di definire un “gigante buono” non è un caso isolato, ma un fenomeno allarmante: ogni 3 giorni nel nostro Paese una donna viene uccisa da un uomo. Si tratta di femminicidio, un crimine dettato da una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, che vuole subordinare o annientare l’identità della donna prima attraverso l’assoggettamento fisico e poi con l’omicidio.
Prima del macabro risvolto, un’amica di Elisa aveva dichiarato in modo netto al Corriere che «non è mai stata innamorata di lui, gliel’ha anche detto chiaro, gli ha detto che provava interesse solo per le donne». Amici e parenti di Massimo si chiedevano invece perché la donna continuava a uscire con lui, reputandola un’illusione ersercitata da Elisa, come se non possa esistere al giorno d’oggi l’amicizia tra un uomo e una donna.
Alcune donne sono lesbiche. E alcune donne possono respingere gli uomini. Sarebbe ora che tutti se ne facessero una ragione.
Leggi anche: Teresa Bellanova e l’abito blu: Enzo Miccio spegne il body shaming
Leggi anche:
-
Gli audio omofobi choc del primario e candidato sindaco per il centrodestra: «Tutti nel forno crematorio»
-
Onda Pride: oltre il milione a Roma, resistenza queer anche a Torino, Catania e Bergamo
-
La classifica dei Paesi UE più inclusivi per i professionisti LGBTQ+: tanta strada da fare per l’Italia
-
Inclusività nell’infinito: la NASA lancia una nuova bandiera arcobaleno cosmica
-
Farida Kant: la mia esperienza a Drag Race Italia
Puó essere pericoloso credere nell’amicizia con l’altro sesso. Siamo circondati da soggetti psicopatici, molto difficili da riconoscere. Sembrano le persone piú gentili, disponibili e affascinanti di questo mondo: in realtá abilissimi a sedurre, incantare e ingannare il prossimo. Manipolatori per eccellenza: guai a chi ne incontra uno: parlo per esperienza.