Settembre è il mese in cui ci si rimette in moto e non soltanto per quanto riguarda il lavoro o lo studio. Con la fine dell’estate è arrivato il momento di mettere in pratica i buoni propositi ponderati sotto l’ombrellone, e uno di questi è senza dubbio quello di fare attività fisica.
Una valida idea è quella di praticare uno sport avvincente come la pallavolo: non mentite a voi stessi, state ancora sognando di rivivere la storia di Mila e Shiro. Se volete condividere questa esperienza con dei compagni di squadra queer, allora dovete sapere che in Italia esistono ormai squadre di pallavolo LGBT in numerose città.
Una di queste è Lecce, dove la Salento G Volley è reduce da un torneo, tenutesi lo scorso giugno, dal nome WO.L.V.E.S. (World Lgtbq Volleyball Event in Salento) e che ha coinvolto diverse squadre provenienti da diverse città. Il torneo salentino è stato organizzato grazie a una collaborazione con la RoMan Volley – che ha organizzato a maggio un torneo simile della capitale – e prevedeva anche altre attività di sfondo, come l’aperitivo nel centro storico leccese e la serata di premiazione a Gallipoli con la drag queen Tekemaya nelle vesti da madrina.
Per conoscere meglio questa realtà, abbiamo intervistato Alessandro Guarascio, capostipite di WO.L.V.E.S. nonché allenatore dei ragazzi della Salento G Volley. Alessandro è un ragazzo di 35 anni, nato a Cosenza, che si occupa di amministrazione per un noto brand, ma la sua passione per la pallavolo gli ha permesso di mettersi in “gioco” in questa che per lui è la prima esperienza come allenatore.
L’intervista
Ciao Alessandro e benvenuto. Comincio col domandarti cosa ti ha spinto a fondare la Salento G Volley…
Salve a tutti e grazie per questa opportunità. Dunque la motivazione che mi ha spinto a fondare questa iniziativa è la voglia di dimostrare che una preferenza sessuale non cambia una persona e la voglia di creare un luogo d’incontro diverso da una discoteca o una chat per appuntamenti. Inoltre amando la pallavolo e guardando alle altre regioni che già hanno adottato la creazione di una squadra LGBTlgbt, mi son chiesto: “Perché non anche a Lecce?”. Ed è cosi che iniziammo da qualche partitella tra amici fino ad arrivare a dove siamo oggi.
Quindi ti ritieni soddisfatto degli obbiettivi raggiunti nello scorso anno?
Sì, sono molto soddisfatto. Perché dopo solo qualche mese di preparazione abbiamo partecipato al nostro primo torneo a Roma e, sebbene alcuni dei ragazzi non avessero mai giocato a pallavolo in vita loro, si sono distinti al torneo facendo una bellissima figura.
Che obbiettivi vi prefissate di raggiungere in futuro?
La cosa che mi auguro di più e che diventi al più presto una vera e propria associazione con campionati di divisione, e soprattutto che l’integrazione che abbiamo notato giocando anche con squadre facenti parte di associazioni comuni (non a sfondo LGBT) continui a crescere, perché infondo e questo il vero obbiettivo dell’intera iniziativa, promuovere l’uguaglianza tra identità di genere.
Sappiamo che lo scorso giugno avete organizzato la prima edizione del torneo di pallavolo LGBT a Lecce, pensate di organizzarne degli altri?
Certo, il WO.L.V.E.S. è stato solo il primo, anche se organizzato in poco tempo, e ci ha dato la possibilità di confrontarci con squadre provenienti da diverse città italiane. Un obbiettivo futuro potrebbe essere quello di organizzare, con l’aiuto dell’arcigay nazionale, un torneo tutto pugliese.
Com’è nata la collaborazione con la RoMan volley?
È nata grazie ad Andrea Callari, persona splendida, che ho contattato tramite Facebook e mi ha aiutato a muovere i primi passi nel creare una squadra ed è anche stato determinante nell’organizzare il nostro torneo salentino.
La vostra iniziativa è rivolta anche a persone cishet, ovvero eterosessuali cisgender?
Sì, è rivolta a tutti, il progetto nasce come LGBT, ma esso coinvolge chiunque pensi che la sessualità di un individuo non sia un fattore discriminante.
Che ambiente si respira trai compagni di squadra durante gli allenamenti?
L’atmosfera è veramente di gioco e di tante risate, ovvio ci sono i momenti in cui la competitività prende il sopravvento, ma dopo si è più amici di prima, provare per credere.
Che tipo di corso hai conseguito? E che esperienza sportiva di contraddistingue come allenatore?
La mia esperienza nasce come giocatore ormai da tanti anni, mi sono ritrovato proprio con i ragazzi ad insegnare qualcosa che ho appreso durante gli anni, da qui poi la voglia di migliorarmi e a tal proposito ho conseguito il corso ufficiale fipav come allenatore.
Che tipo di sostegno ti aspetti in futuro dalle istituzioni?
Mi auguro solo di ricevere un aiuto per quanto riguarda la promozione degli eventi organizzati per l’integrazione tramite lo sport, magari pubblicizzando il progetto sui social o tramite altri mezzi di comunicazione. Anche perché tutto quello che facciamo è creato e pensato per trasmettere il messaggio che, la provincia di Lecce si sta muovendo verso l’integrazione ed una più ampia apertura mentale.
Come potrebbe contattarti qualcuno qualora fosse interessato a prendere parte a questa iniziativa?
Possono contattarmi sui social quali Facebook o Instagram, o anche tramite Arcigay Nazionale, dove possono trovare i miei recapiti. Beh, che dire ragazzi fatevi avanti! Ricordo che è semplicemente un modo di passare del tempo insieme divertendoci giocando un po’ al nostro amato volley.
Ti ringrazio a nome della redazione di NEG per aver partecipato alla nostra intervista.
No, sono io che ringrazio voi, per la possibilità di far conoscere il nostro piccolo progetto. Spero un giorno di vedervi in palestra insieme a noi!
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