Il sindaco di Ottawa fa coming out: «Grosso errore non averlo fatto prima»

Dopo 19 anni di onorevole servizio, il primo cittadino di Ottawa Jim Watson ha fatto coming out in un articolo a cuore aperto all’Ottawa Citizen, sostenendo che «fosse meglio tardi che mai».

Il 58enne stava da tempo meditando riguardo la decisione di esporsi e rivelare la sua sessualità, ma prima di fare questo importante passo ha attentamente valutato se la rivelazione avrebbe influenzato i suoi rapporti con la famiglia, gli amici e gli altri componenti del suo ufficio, nonché i rapporti con gli altri esponenti politici.

L’annuncio di Watson è arrivato appena un giorno prima dell’inizio del Capital Pride 2019 di Ottawa, festival di una settimana. «Mentre ripenso alla mia vita, e col senno di poi, non fare coming out prima è stato un grosso errore da parte mia», ha scritto il sindaco.

Watson ha ricordato di essere stato vittima di bullismo nelle scuole elementari (veniva chiamato Jim Fairy dai compagni) e di come il frequente trasferimento di suo padre per lavoro rendesse difficile fare amicizia al liceo. «Non c’erano praticamente risorse per gli studenti LGBTQ per chiedere aiuto o guida» ha scritto, e non ricorda di aver mai incontrato uno studente apertamente gay prima del college.

Sebbene il suo ambiente universitario fosse più liberale, Watson era ancora troppo timido e riluttante per fare i conti con quella parte della sua identità e dopo la laurea, si è impegnato nella sua carriera politca.

Watson, che ha guidato Ottawa dal 2010 e in precedenza, ha dichiarato di essere orgoglioso del suo curriculum sulle questioni LGBTQ: «Ho votato a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso e come ministro del governo provinciale nei primi anni 2000, ha semplificato il matrimonio delle coppie dello stesso sesso». Fu anche il primo sindaco di Ottawa a marciare nel Pride Parade della città.

Tuttavia, il sindaco ha detto di avere un po’ di rimpianti e ha dato alcuni saggi consigli per gli altri in situazioni simili: «Se posso essere audace da offrire un consiglio a chi è ancora nascosto nell’armadio: non sentirti sotto pressione o messo alle strette per fare coming out, ma non aspettare neanche 40 anni. La mia riluttanza non mi ha permesso di vivere la mia vita piena di amore e avventura come i miei amici gay che sono stati più audaci e coraggiosi di quanto non sia mai stato io».

Ed è grazie a queste testimonianze che il progresso e l’uguaglianza si consolidano in questo Medioevo dei diritti umani, accendendo una luce nel buio di questi tempi.

 

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