L’approvazione della legge regionale sull’omotransnegatività, varata in tarda nottata in Emilia-Romagna, pone degli interrogativi che meritano attenzione.
Per riuscire ad acquisire dei diritti occorre abbassare l’asticella e scendere a patti con tutte quelle forze politiche di destra e sinistra che pongono dei paletti alla completa uguaglianza tra eterosessuali ed omosessuali (inteso qui in senso inclusivo verso tutto ciò che non è binario) o procedere “in direzione ostinata e contraria” rifiutando accordi anche a costo di non ottenere quei minimi risultati che, ad esempio, sono arrivati con la legge Cirinnà?
Non ho risposte ma nel testo appena uscito leggere una modifica che recita «la Regione non concede contributi ad associazioni che nello svolgimento delle proprie attività realizzano, organizzano o pubblicizzano la surrogazione di maternità» è avvilente, barattare i diritti civili, a mio avviso, non porta mai a nulla di buono!
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