Arriva dalla Sicilia, l’ultimo episodio di violenza – stavolta fortunatamente solo verbale – da parte di un genitore al proprio figlio sulla base di uno stereotipo di genere.
Ci troviamo su una bellissima spiaggia libera di Mascali, in provincia di Catania, quando un uomo decide di umiliare pubblicamente suo figlio di 7 anni, ritenuto troppo effeminato e poco “maschio” secondo la mentalità dello stesso.
Il piccolo si divertiva in riva al mare facendo delle costruzioni con la sabbia, quando arriva il padre che spingendolo in terra gli fruga nel costume – come a controllare la presenza degli organi genitali – dicendogli a gran voce in dialetto: «Si masculu o fimmina?» (Sei maschio o femmina?).
Dopo aver umiliato il figlio, che non ha reagito in alcun modo, quasi fosse abituato a subire tali vessazioni, l’uomo continua a blaterare da solo sulla presunta disgrazia che gli è capitata. Il tutto avviene sotto lo sguardo inerme della madre e del fratello del bambino, forse impauriti o addirittura disinteressati dall’intervenire, ma anche della giornalista Silvana Grasso, che ha fatto balzare alle cronache l’accaduto (riportato in un post Facebook dal portavoce del Catania Pride Armando Caravini).
Stereotipo di genere
Questo episodio mostra chiaramente quanto ancora oggi sono forti gli stereotipi di genere e come l’educazione data da molti genitori ai propri figli ne è influenzata. Dall’altra parte, però la notizia è stata riportata parlando di “omofobia”, dimostrando che non è ben chiaro il concetto che l’orientamento sessuale non ha alcuna correlazione con l’espressione e l’identità di genere.
Molto spesso il modo in cui si esprime una persona (comportamento, interessi, aspetto esteriore) è erroneamente collegato al suo orientamento sessuale e alla percezione che ha di sé (uomo, donna o qualcosa di diverso da queste due polarità).
Magari un giorno questo bambino scoprirà di essere omosessuale o di sentirsi donna, oppure sarà un comune ragazzo eterosessuale con interessi che non ricadono nello stereotipo. In ogni caso, cosa ne sarà di lui? Dai presupposti emersi da questo episodio la sua potrebbe essere un’adolescenza non proprio facile, il nostro augurio è che riesca a trovare, nonostante tutto, la propria dimensione.
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Non è colpa di nessuno ma di una cultura che non accetta la diversità anche perché i gay oramai sono tutti velati non si capiscono quindi la gente pensa che siano le mosche bianche ma non è così
bambino quando sarai grande a tuo padre fagliela pagare amaramente !