Ogni volta che guardi un porno stai inquinando l’ambiente

La pornografia in rete emette tanta CO2 quanto 121 Paesi messi assieme

Gli effetti della crisi climatica si stanno rivelando più ingestibili rispetto a quelli causati dalla crisi economica del 2007-2008.  Se ne parla ancora poco, ma la tecnologia è una dei principali fattori che concorre all’innalzamento delle temperature globali, data la numerosa quantità di anidride carbonica che contribuisce ad emettere nell’atmosfera.

Ciò che sorprende è che guardare video hard, ma anche elaborare e mantenere i dati relativi ad essi, genera un consumo non trascurabile di elettricità, e quindi di risorse a livello globale. Infatti, la visione dei film per adulti rappresenta più del 4% di tutte le emissioni planetarie.

Le pellicole XXX rappresentano il 27% di tutti i video guardati sul web. Di questo dato, riporta PornHub, i video a sfondo omosessuale rappresentano il 21% di tutti i video hot visualizzati, percentuale che viene superata da quelli a genere lesbo. 

Secondo uno studio, il mondo a luci rosse emette circa 100 milioni di tonnellate di CO2; valore che supera le emissioni di 121 Paesi messi assiemeDa non sottovalutare anche i servizi di streaming online on demand, come Netflix o Amazon Prime, che hanno generato lo stesso volume di emissioni di gas serra del Cile.

Evoluzione dal 2013 al 2025 della quota della tecnologia digitale nelle emissioni mondiali di gas serra [Fonte: “Lean ICT – Towards Digital Sobriety” (The Shift Project, 2018)]
Gli esperti propongono una moderazione dell’uso che se ne fa della tecnologia, ma non di evitarla in assoluto: bisogna iniziare a sfruttarla più per le sue potenzialità e per i vantaggi che può darci, anziché sprecare una risorsa così preziosa per soddisfare dei bisogni fittizi e non necessari. 

 

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