Pioggia di insulti omofobi contro il Bari Pride fra “forni” e “camere a gas”

Dopo aver rifiutato il patrocinio della Regione Puglia, il coordinamento del Bari Pride continua la sua battaglia per l’approvazione della legge regionale contro l’omotransfobia. Lo fa pubblicando lo screenshot di alcuni delle decine di commenti contro la manifestazione che si terrà il prossimo 29 giugno nel capoluogo pugliese.

Quello dell’hate speech nei confonti del gay pride sui social, non è certo un fenomeno nuovo – ne avevamo parlato anche in occasione dello scorso Salento Pride – né limitato alla Puglia, così come la difficoltà di approvare un testo regionale che tuteli le persone omosessuali, bisessuali e transessuali.

I commenti omofobi non brillano certo per originalità, con i soliti riferimenti all’omocausto tra forni e camere a gas, scritti da persone che per limitare le libertà degli omosessuali rivorrebbero Mussolini o che si appellano a quello che ritengono probabilmente il suo erede politico, Salvini.

Questi screenshot sono la prova, nero su bianco, che l’omofobia è un fenomeno pericoloso e presente, così il Bari Pride si rivolge alla Regione: «Ci è stato risposto che siamo all’alba di un processo culturale atto a superare le (in)sensibilità personali di alcuni consiglieri regionali: vi sembra che possiamo aspettare ancora perché sorga il sole delle istituzioni a illuminare questo buio profondo?».

«Quante altre donne trans devono essere prese a calci in bocca? Quanti altri ragazzi devono essere cacciati di casa? Quante altre persone devono perdere il lavoro? – chiede il coordinamento in una nota su Facebook – Probabilmente ci deve scappare il morto per scuotere certe coscienze. Ah, no: ci è già scappato lo scorso novembre».

 

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