Lo Straight Pride usa Brad Pitt come mascotte, lui intima di essere rimosso

Brad Pitt ha riferito di aver minacciato di citare in giudizio gli organizzatori dello “Straight Pride” per aver usato la sua immagine senza consenso. L’organizzazione, ridicolmente intitolata Super Happy Fun America, aveva l’attore e regista premio Oscar come mascotte sul loro sito web. La didascalia diceva: «Congratulazioni al signor Pitt per essere stato il volto di questo importante movimento per i diritti civili».

Il gruppo di attivisti di Boston, nel Massachusetts, composto da Mark Sahady del gruppo di resistenza Resist Marx, e dai sostenitori di Trump John Hugo e Chris Bartley, ha chiesto il permesso per tenere la prima parata dello “Stright Pride” della città al fine di agosto.

«Le persone eterosessuali sono una maggioranza oppressa – afferma il loro sito web – Combatteremo per i diritti degli etero in ogni dove per esprimere orgoglio in se stessi senza paura di giudizio e odio». Hanno anche chiesto «lo stesso percorso della parata del Boston Pride Parade e le stesse sistemazioni fornite per la parata LGBTQ+». Questo include le chiusure stradali e il permesso di avere carri allegorici.

Secondo TMZ, Pitt ha condannato l’evento perché non è d’accordo con le loro convinzioni. La sua foto è stata ora rimossa dal sito web e ogni menzione di lui è stata ora redatta. L’evento “Straight Pride” è stato ampiamente criticato e deriso sui social media.

Lo stesso Capitan America, Chris Evans, ha fatto esplodere i suoi organizzatori con un attacco feroce sul suo account personale su Twitter: «Solo un pensiero, Invece di “Straight Pride”, che ne dici di chiamarlo “Cercare disperatamente di seppellire i nostri istinti gay con l’omofobia perché nessuno ci ha insegnato a come accedere alle emozioni da bambini”? Cosa ne pensi? Troppa verità sul naso?».

In un successivo tweet, Evans ha criticato le “deludenti” false equivalenze che vengono fatte tra Gay Pride LGBTQ e le sfilate di “Straight Pride”, invitando le persone che non capiscono la differenza a “cercare empatia” invece di arrabbiarsi.

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