Un passo molto coraggioso è stato compiuto da parte di una azienda esposta a livello mondiale ed eminentemente familiare come Disney. E lo ha fatto – ignorando le critiche delle organizzazioni ultraconservatrici che hanno raccolto le firme per impedirlo – celebrando la diversità LGTB+.
Questo è qualcosa che da sempre, almeno nell’aspetto legale, l’azienda fondata da Walt Disney nel 1923 ha riconosciuto a tutti i suoi lavoratori per decenni. Perché, sì, Magical Pride è il primo orgoglio della Disney, ma non dobbiamo dimenticare che negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso l’azienda ha riconosciuto ai partner dei dipendenti LGTB+ gli stessi benefici dei matrimoni eterosessuali. E questo quando non si parlava nemmeno di matrimoni tra persone dello stesso sesso negli Stati Uniti.
Ma torniamo all’orgoglio, il primo orgoglio magico che si è svolto sabato scorso 1° giugno, nei fantastici Walt Disney Studios del parco Disneyland a Parigi. È vero che per anni Disney ha festeggiato “giornate gay” nel parco della Florida, a Disneyworld o in altri, come Disney Tokyo. Ma sono eventi specifici, organizzati da organizzazioni esterne, sebbene abbiano la “benedizione” della casa. Ecco perché questo era molto speciale: era il primo Pride organizzato dalla Disney stessa.
Tutta la segnaletica nell’area del Disney Village è diventata rainbow e qui Mickey Mouse ha dato il via ad una sfilata di icone della Disney vestite con la bandiera arcobaleno. Sullo stendardo nella sua mano si legge “L’amore arriva in ogni colore”.
Natacha Rafalski, presidente della compagnia, ha detto sul palco di fronte a migliaia di persone: «In Disney puntiamo e sosteniamo la diversità, e siamo orgogliosi di celebrare il Magical Pride, la diversità di tutti i colori che fanno parte della comunità LGBT+».
Poco dopo, ma prima della una pioggia di coriandoli con i sei colori della bandiera, ha presentato in grande stile un’icona LGTBI: Rossy de Palma. L’attrice spagnola era la madrina dell’evento, la migliore senza dubbio. Ma cosa sarebbe un giorno in un parco Disney senza una grande parata? Ma questa parata è stata speciale. I palloncini con i nostri colori hanno preso la forma della silhouette del logo del parco e poi della testa di Topolino.
Il parco era pieno di risate, vibrazioni positive, fantasia e piume… Sul palco principale, a chiudere il concerto è stato il momento di Boy George come DJ, un’icona gay degli anni Ottanta e Novanta che ha oltrepassato i confini dei decenni.
Come tutti sanno ci sono molte attrazioni mitiche, ma tra le più attese da sempre ci sono il volo di Peter Pan e l’affascinante It’s a small world. Lo scorso fine settimana entrambe le attrazioni sono “uscite” dalle loro recinzioni per dimostrare che, in effetti, il mondo è molto più piccolo di quanto molti pensino, con più cose che si uniscono e si sommano rispetto a quelle che vengono lasciate in disparte. E se chiedi a una stella un desiderio (possibilmente la seconda, a destra, come in Peter Pan) i desideri e i sogni diventano realtà.
Così è stato per migliaia di persone LGTBI, questo primo Magical Pride a Parigi. Perché questa è la magia della diversità.
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