S’infittisce il mistero attorno a Britney Spears, da qualche tempo scomparsa dalle scene nel bel mezzo delle prove per il suo secondo residency show a Las Vegas, Domination, che avrebbe dovuto debuttare il 13 febbraio scorso.
Da allora si sono rincorse molte voci contrastanti – dalla pausa dovuta ad una presunta malattia del padre al ricovero coatto in seguito ad un nuovo crollo psicofisico – ma nessuna notizia davvero certa.
Oggi a parlare è stato lo storico manager della Spears, Larry Rudolph, che ha rilasciato alcune dichiarazioni preoccupanti per i fan della bionda 37enne: «In qualità di persona che gestisce la sua carriera, basandomi sulle informazioni a disposizione mia e di tutti i professionisti che lavorano con lei, è chiaro che non dovrebbe tornare a fare la sua residency a Las Vegas… certamente non nel prossimo futuro, e forse mai più».
Rudolph non ha alcuna voce in capitolo nella custodia esercitata su Britney, ragion per cui riceve solo le informazioni mediche strettamente connesse con la carriera della popstar. A suo dire erano stati completati circa 2/3 delle prove per la nuova residency, quando sul finire del 2018 il padre delle Spears si è ammalato, innescando la drammatica cascata di eventi di cui sopra: «Abbiamo dovuto interrompere lo show perché le medicine hanno smesso di funzionare e lei era sconvolta per la malattia di suo padre. La scorsa estate, quando ancora aveva intenzione di andare in tour, mi chiamava tutti i giorni, ora non la sento da mesi. È chiaro che al momento non abbia alcuna voglia di esibirsi».
E il futuro? Incerto a dir poco: «Non voglio che torni a lavorare fin quando non si sentirà totalmente pronta, fisicamente, mentalmente e con ritrovata passione. Se ciò non accadrà mai, non accadrà mai. Non ho né desiderio né il potere di farla tornare a lavorare. Sono solo qui per lei quando vorrà farlo nuovamente. E se mai vorrà ricominciare, sarò qui per dirle se è una buona o cattiva idea».
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