Bolsonaro condannato dalla Corte di Giustizia per le sue dichiarazioni omofobe

La maggior parte dei giudici della Corte di Giustizia di Rio De Janeiro ha deciso, questo giovedì, di sostenere la sentenza a carico del presidente brasiliano Jair Bolsonaro che lo costringerà a pagare 150.000 reais (circa 43.000 euro) per danni morali a causa delle sue dichiarazioni omofobe.

La frase incriminata, risale al marzo del 2011, periodo in cui Bolsonaro era ancora parlamentare, quando, a seguito della domanda su cosa avrebbe fatto se avesse avuto un figlio gay il presidente rispose che a lui non sarebbe mai accaduto perché i suoi figli avevano ricevuto una “buona educazione”.

Le dichiarazioni razziste e omofobe non sono nuove al brasiliano che, sempre nel 2011, disse «preferirei che mio figlio morisse in un incidente stradale piuttosto che si presentasse a casa con un uomo» e che suo figlio non avrebbe mai sposato una donna di colore perché «con la buona educazione ricevuta non vivrebbe in un ambiente così riprorevole».

Stando a quanto dice il Rio Times, il presidente potrebbe ricorrere in appello, facendo allungare ulteriormente i tempi della causa intentata allo stesso da parte delle associazioni a tutela dei diritti delle minoranze Grupo Diversidade Niterói, Grupo Cabo Free de Conscientização Homosexual e Grupo Arco-íris de Conscientização.

Citando le parole di Luciana Santos Teixeira, giudice responsabile della causa, dal momento che «uno non può attaccare deliberatamente e umiliare, ignorando i principi di isonomia e uguaglianza, basati sulla libertà di espressione», non possiamo che augurarci che chiunque voglia limitare le libertà del prossimo paghi e anche in maniera salata.

 

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