* Svago

Super Smash Bros: Nintendo censura la bandiera dell’orgoglio trans

Che la politica non sia consentita in un videogioco online è una regola condivisibile. Ritenere che la bandiera dell’orgoglio trans sia una dichiarazione politica è però uno scivolone che Nintendo poteva evitare.

Stiamo parlando di Super Smash Bros. Ultimate, un gioco di combattimento con numerosi noti personaggi Nintendo ispirati ai precedenti giochi, che include una feature che permette ai giocatori di creare i propri stage per combattere.

L’accusa viene mossa dal gamer Warm Safflina che su Twitter ha taggato direttamente la società giapponese chiedendo chiarimenti sulla cancellazione del proprio stage, in cui vi erano una bandiera dell’orgoglio transgender e la frase «Trans rights now», giudicati contenuti inappropriati o dannosi.

L’utente ha poi aggiunto che gli era stato sospeso l’account per 9 ore perché la sua creazione era stata considerata una “dichiarazione politica”. Il supervisor avrebbe detto a Warm Safflina di non essere d’accordo con il regolamento, che però va applicato, suggerendo di lasciare dei reclami sul forum di supporto del gioco.

La polemica a quel punto si è sollevata con numerosi interventi contro o in difesa di Nintendo. C’è chi sostiene che possa trattarsi solo una scelta strategica della società per evitare che gamer transfobici possano decidere di non giocare più.

Un utente ha fatto tuttavia notare che ci sono simboli con una connotazione politica più marcata nel gioco che non sono stati bannati (almeno al momento degli screenshot), c’è ad esempio chi ha disegnato una bandiera nazista.

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