Nelle liste di Forza Italia per le elezioni Europee non compare il nome di Mara Carfagna. È questa la notizia data dall’ANSA poco fa, che stupisce (ma non troppo) dopo le polemiche delle ultime ore, con l’ipotesi di un golpe organizzato dalla vicepresidente della Camera ai danni di Silvio Berlusconi.
La vicepresidente della Camera aveva dato la propria disponibilità a candidarsi già due mesi fa e ribadito anche ieri, ma nonostante questa sua “esclusione”, ha dichiato di impegnarsi nella campagna elettorale come se fosse candidata in prima persona.
Mara Carfagna è probabilmente l’esponente di Forza Italia più attenta ai temi dei diritti LGBT e della violenza sulle donne, sebbene il suo partito non abbia mai fatto di questi temi un cavallo di battaglia, anzi si è opposto duramente alla legge Cirinnà durante l’approvazione in Parlamento. La Carfagna si era inoltre fatta notare per le numerose shade nei confronti della Lega e del Movimento 5 Stelle su questi e altri temi caldi.
Ma il feedback che emerge dai social è sempre lo stesso: le donne in politica non piacciono. Basta fare il nome di Laura Boldrini, una vera e propria martire social bersagliata a colpi di fake news e hate speech. Così la notizia delle Carfagna viene accolta sul post Facebook dell’Ansa – solo per fare un esempio – da decine di commenti sessisti e denigratori, alcuni dei quali alludono o fanno chiaro riferimento al raggiungimento degli incarichi politici della Carfagna tramite la vendita del proprio corpo.
«Non si inginocchia più per il nano (Berlusconi, ndr)» scrive qualcuno, mentre c’è chi senza ricorrere a giri di parole dice «Peccato, avremmo avuto la prima europ***inara». C’è poi chi l’ha invita a pensare solo a cucinare e chi le suggerisce di fare la velina, mentre altri parlano di “tope”. Commenti che, senza il supporto di prove, sfociano nella calunnia, e che in ogni caso restano di pessimo gusto.
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