Genova, gennaio 2019. È una di quelle cupe giornate in cui piove e non puoi permetterti nemmeno l’ombrello, altrimenti te lo porterebbe via il vento, ma una notizia illumina la famiglia di Ale. È stata appena depositata la sentenza che accoglie il ricorso dei suoi genitori affinché, malgrado la minore età (15 anni al tempo del ricorso, 17 oggi), Ale possa realizzare in Italia gli interventi che gli mancano per ritrovarsi nel corpo che sente suo. Come si può leggere nelle motivazioni della pronuncia dei giudici genovesi, la spesa dovrà essere coperta dallo Stato italiano perché il servizio sanitario del nostro Paese ha il dovere di garantire a ogni suo cittadino il rispetto del quel benessere psico-fisico che si traduce in un equilibrio del sesso, tratto distintivo della personalità.
Ad appena 9 anni Ale scopre in TV la vita di uno sconosciuto che prima era una ragazza e avvia, grazie a internet, un personale e intimo percorso di approfondimento. Un percorso di tre anni che culmina nel condividere con i suoi la necessità di una transizione. I genitori di Ale sono i migliori alleati che potesse trovare al suo fianco quando l’arrivo delle mestruazioni segna l’inizio dell’adolescenza e l’obbligo di confrontarsi quotidianamente con dei tratti esteriori che non sente suoi. A 14 anni comincia la terapia ormonale e successivamente, a 15 anni, affronta la mastectomia (intervento chirurgico di asportazione dei seni) in Spagna, perché si era appena all’inizio del percorso legale italiano. Nel frattempo, si sono registrati per la Penisola tre casi in cui dei tribunali hanno acconsentito al cambio di sesso per dei minorenni, tuttavia si trattava di transizioni dal genere maschile a quello femminile con interventi considerati meno invasivi rispetto a quelli in questione. Con questa sentenza, Ale potrà finalmente sottoporsi legalmente all’interno del suo Paese all’intervento irreversibile più invasivo per un minore: l’isterectomia (intervento chirurgico di asportazione dell’utero).
Ma come può un minore essere reputato idoneo ad affrontare una transizione in cui non si può più tornare indietro? Condizione di partenza è l’accertamento della presenza di una disforia di genere, non secondaria a condizioni di disturbo psicopatologico. L’identificazione con un altro sesso deve perciò riscontrare delle evidenze scientifiche ed escludere aspetti psicopatologici significativi o tali da controindicare l’inizio del trattamento ormonale. Ciò emerge anche da una serie di incontri in cui dal minore si evince una coerenza della sua volontà, evidenziando consapevolezza delle conseguenze legali, affettive e relazionali. I migliori standard internazionali promuovono almeno sei mesi per un auspicabile percorso psicoterapeutico. I procedimenti legali impiegano almeno di 7-8 mesi, ma i tempi potrebbero allungarsi nel caso di minorenni proprio per l’allargamento probatorio richiesto dal Tribunale dei minori. Le transizioni sono tutte soggettive, ma la vera evoluzione nel tempo è l’abbassamento dell’età in cui avvengono. Sempre più diagnosi neuropsichiatriche infantili o del comitato scientifico e bioetico di una struttura sanitaria evidenziano come una tempestiva assunzione di ormoni inibitori, favorisca notevolmente un migliore adeguamento del corpo al cambio a cui è sottoposto.
Ale invita a pensare che “Il mondo non è così chiuso come tutti pensano”. Questo mondo in questa storia è Genova, dove la migliore giurisprudenza ha ascoltato la migliore scienza medica e dove chi circonda Ale nella sua routine non ha notato alcun cambiamento, se non quello del suo sorriso.
Diego Baldoni
Foto copertina del Secolo XIX
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Ho terminato il mio percorso di transizione FtM dopo i 30 anni e tornassi indietro lo avrei fatto prima ma forse la legge era più restrittiva o i tempi non erano maturi. Ringrazio sempre le informazioni come le vostre on line percHè io o potuto cambiare sesso grazie alle informazioni trovate su internet. ringrazio anche l’avvocato Piemonte Gianluca che mi ha aiutato in questo percorso e vorrei che tutti possano leggere queste informazioni on line, Consiglio la sua pagina che mi è stata molto utile https://studiopiemonte.com/cambio-sessualita/ e quella delle associazioni per i trans perchè vivere con la propria identità e possibile anche se difficile e serve tempo. Adesso posso cercare nuovi lavori e non avere paura a dare i documenti. Spero solo che un giorno anche le discriminazioni finiscono presto. Grazie L.