Decreto sicurezza e immigrazione: quella disgustosa ipocrisia

Dobbiamo farcene una ragione: se Matteo Salvini può operare è perché ha una fetta molto grande di consenso. Prima lo capiamo meglio è. Guardando quanto accade in Italia in tema di immigrazione, mi ritrovo ogni giorno a pompare il mio senso di frustrazione; mi appare tutto così surreale, tutto così fuori dal mondo. Possibile che la coscienza comune sia così sopita, da non comprendere quanto il racconto fatto dalle forze politiche è volto alla ricerca di un nemico su cui raccogliere consensi?

Un recente fatto di cronaca vede coinvolto il Vicesindaco di Trieste: questo vedendo un accumulo di coperte abbandonate, da buon cittadino (dice lui), le ha raccolte e buttate nella spazzatura. Fin qui direte “Beh, un buon cittadino davvero”. Invece no. Basta veramente un briciolo di acume per comprendere che se trovo degli stracci in un angolo per strada, saranno di qualche senza tetto. Buttarli non è la soluzione, non ti rende migliore e non ti ha fatto difendere la tua città dal degrado. In un mondo perfetto in cui tutto funziona, un senzatetto verrebbe accolto in strutture che gli garantirebbero un posto letto. Così non è, quell’uomo era per strada e buttare quelle coperte implica che quella notte non abbia potuto coprirsi. Uno può anche essere turbato da un senzatetto che dorme per strada, ma nessuno è legittimato a condannarlo ad una notte al freddo.

Il problema è proprio qui: il pensare che a rendere degradate le città siamo i senza tetto, i mendicanti e gli immigrati e non una politica incapace di far fronte ai problemi è da stupidi. Certo buttare le coperte ad un clochard fa tanti like e tante mani che battono, si ma a gioirne sono soltanto quelli che non comprendono quanto quel gesto sia vuoto. Quel gesto è stupida propaganda.
Io ho come l’impressione che il capitolo immigrazione del Decreto Sicurezza, di propaganda ne abbia un bel po’. Il Governatore della Toscana ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale, aspettiamo e vediamo cosa succede.

Prenderei un punto del decreto: ora negli SPRAR possono essere accolti solo minori non accompagnati che hanno ricevuto la protezione internazionale. Lo Sprar ovvero Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo, è composto da una serie di enti locali che si occupano di fare “accoglienza integrata”, ovvero il richiedente asilo viene integrato mediante attività di informazione accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico (questo è quanto riportato su sprar.it). Creare sicurezza passa esclusivamente dal pugno duro e dalla repressione? No, assolutamente no. Passa dall’integrazione, buttare gente per strada la porta a delinquere. Basta analizzare questo piccolo passaggio del decreto sicurezza e capire che c’è qualcosa che non va. Molti lamentato la presenza di soggetti che sull’accoglienza dei migranti “ci mangiano”, ovvero lamentano una gestione poco trasparente: legittimo, ma si deve allora creare un sistema di controlli che garantisce l’utilizzo corretto dei fondi, non smantellare quel sistema.

Trovo che queste vicende siamo pervase da un’elevata dose di ipocrisia: Salvini in piazza Duomo giura sul Vangelo, però poi lasciamo in mare una nave piena di esseri umani; ogni volta che qualcuno lo critica sposta il discorso “con tanti problemi che hanno gli italiani” oppure “chi aiuta gli immigrati odia gli italiani”. Come se una cosa escludesse l’altra, come se non fossimo tutti esseri umani. Questa logica della guerra tra poveri a me fa venire il voltastomaco. Non dimentichiamo che tutto questo è possibile anche grazie al M5S eh. Il caro Di Battista con tanto di immagine del profilo con il bambino di colore, va a fare reportage qua là per il mondo. Ora andrà in Congo, perché certo è un uomo sensibile ai diritti umani. Si, ma a casa degli altri. Bravo Alessandro vai in Congo, ma non dire che al governo appoggi uno che lascia morire la gente in mare.

Fabrizio Procopio

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