Hanno trovato un volto alla “lobby gay”, è quello di Rocco Casalino

Negli anni ’80 sul New York Post (e non solo) nasceva la lobby gay: la definizione complottista ai danni dei diritti LGBT veniva inculcata articolo dopo articolo sul giornale statunitense, mettendo in allerta i lettori sul potere gaio che si stava impossessando di importanti settori, dallo spettacolo alla politica. Da allora, lo spauracchio è stato puntualmente usato contro gli sforzi della comunità rainbow, accusata di voler alterare la natura per un gioco di poteri.

Di lobby gay si parla ancora alle porte del 2019, quando sembra che finalmente si sia trovato un volto; Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte, è un omosessuale che ha indubbiamente influenza sulle attività del Governo e questo sembra non piacere:

«Libero ha proprio ragione quando elegge Rocco Casalino “Omo dell’anno”. L’ex grande fratello è l’esempio migliore del nuovo sistema di potere gay che spazia da Palazzo Chigi fino alla Rai, senza tralasciare, e mai come ora, le segrete stanze del Vaticano.»

A parlare di potere gay è uno che di potere ne capisce, tant’è che la sua pagina Wikipedia lo introduce come «faccendiere ed ex giornalista italiano, ritenuto uno degli uomini più potenti d’Italia, definito anche “manager del potere nascosto”». Stiamo parlando di Luigi Bisignani che, radiato dall’Ordine dei giornalisti dopo la condanna nel processo Enimont, trova oggi spazio in un articolo sul quotidiano online di Nicola Porro per nuovi complottismi ai danni degli omosessuali. A suo dire questi ultimi, forti del coming out, hanno una marcia in più rispetto agli ormai insicuri eterosessuali, non più maschi alfa.

L’articolo prosegue prendendo le sembianze di una puntata di Superquark, dove la specie di cui si parla sono i gay dichiarati, esseri cinici che si denudano su Instagram senza pudore e che non apprezzano chi non ha avuto il coraggio di fare il proprio coming out. Si dà vita a una sorta di tassonomia: abbiamo i bear, i twink, i daddy, i geek e – termine che anch’io apprendo per la prima volta – i jock. Non si può dire che Bisignani non abbia approfondito l’argomento, ma il messaggio che l’articolo sembra dare è “attenti, stanno arrivando i barbari”.

La situazione peggiora nei commenti che, sebbene non stupiscano per l’audience di un giornale orientato a destra, vengono lasciati pubblici nonostante la loro gravità. L’allarme anti-gender trova come al solito gli omofobi di turno che iniziano a sproloquiare di biologia, anatomia, statistica, sociologia e chi più ne ha più ne metta, senza la minima cognizione di quello di cui si sta parlando. E ovviamente viene tirata in mezzo anche la pedofilia.

«Ne abbiamo abbastanza di tutta questa prepotenza da parte di questi che non sono né uomini ne donne! purtroppo è mancata loro una buona pedagogia durante l’infanzia, e adesso il potere malvagio li usa come braccio armato contro la società.»

«Omosessualità = normalità: questa è l’aberrante affermazione che questi signori vogliono sentire dire da tutti… No mi dispiace, la natura ha sentenziato… La normalità è ben altro.»

«ma x chi non conosce l’inglese (gay = gaio,allegro,omosessuale)….. si può utilizzare il termine scientifico in lingua Italiana di “SODOMITA” e “PEDERASTA” …… ??? Amen»

«il loro “disordine comportamentale” li fa risultare tra i maggiori “peccatori” sessuali, come risulta dalle statistiche pubblicate sui casi di “pedofilia” che poi in realtà per la maggior parte si tratta di efebofilia»

«Sono per natura fuori dal normale. Alla caratterizzazione di patalogia soggiace soprattutto la omosessualità vera è propria, la cosiddetta omosessualità specifica, sodomia o pederastia, determinata da una disfunzione di origine ghiandolare»

La comunità scientifica sul tema è molto chiara: essere omosessuali è normale, non è una malattia. Chi ha questo pubblico di lettori probabilmente sa di poter fare leva su un analfabetismo funzionale che tiene larghi dalla verità, quella scientifica appunto. E si vince facile: prendi un uomo gay di successo che “ce l’ha più grosso” di molti etero, mischialo con un po’ di pregiudizio e invidia sociale, e l’omofobia è servita.

Servito è anche il paradosso. Parliamo di potere dei gay nel Governo Lega-M5S, dove il Ministero della Famiglia è in mano a un uomo apertamente omofobo, e il cui programma non prevede nessun riconoscimento di diritti verso le persone LGBT.

Lobby gay, ma cosa stai combinando?

Dummy

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